Siamo convinti che per apprezzare appieno i sapori e i piatti proposti da un tipo di cucina identificata dal punto di vista geografico sia necessario, prima di tutto, conoscerne le origini, la storia che spesso si lega con le popolazioni che abitano un determinato sazio nel mondo. Vale per la cucina messicana, di cui vogliamo parlare, ma anche per quella spagnola, italiana, scandinava… e potremmo continuare a lungo con l’elenco. La globalizzazione ha permesso anche a chi vive a Londra di mangiare cinese o messicano, molti sono i ristoranti che propongono cucina etnica nelle principali città del mondo. Ristoranti con menù personalizzati – magari stampati online utilizzando i comodi servizi di stampa online – ricchi di piatti dai nomi accattivanti e, a volte, esotici.
Ma torniamo alla storia del Messico per comprendere la cucina e l’evoluzione dei suoi piatti.
Mais, peperoncini come condimento, fagioli e zucca rappresentavano le basi alimentari degli aztechi che li utilizzavano, mischiandoli in diversi modi. A scoprirne l’alimentazione furono i conquistadores spagnoli che raggiunsero Tenochtitàn, l’attuale Città del Messico. Successe, poi, che gli spagnoli si portarono da casa i loro cibi, i loro ingredienti e così ecco che le due cucine si contaminarono. Al mais, al peperoncino, ai fagioli e alla zucca si unirono riso, manzo, maiale, pollo, vino, aglio e cipolle. Un’esplosione totale di sapori che ha dato vita all’attuale cucina messicana caratterizzata da sapori forti, molte proteine, colori vivaci, vitamine…
E dall’unione delle due culture sono nati cibi come la quesadilla, una sorta di tortilla di farina di mais con formaggio (il queso appunto, un formaggio morbido e bianco), a anche manzo, pollo, maiale e altri ingredienti, fra cui verdure fresche. Ma sono molti gli esempi che si potrebbero fare in tal senso.